nella Mezzamaratona Roma-Ostia 2011 è stata senza dubbio la vittoria di Beyu che peraltro ha corso il miglior crono mai realizzato in Italia, scendendo sotto il muro dei 60 minuti. Questo atleta Etiopico probabilmente era stato ingaggiato dagli organizzatori per fare da contorno al gruppetto dei Keniani che avrebbero dovuto giocarsi la vittoria, visto il loro livello da maratoneti da sotto le 2h10', magari impegnati da Ruggero Pertile che veniva dato in ottima condizione.
A Beyu era stato attribuito un normalissimo pettorale n. 95 che lo ha relegato nella griglia appena dietro i top insieme a Petrei quindi non era assolutamente considerato tra i candidati al successo. La corsa ha invece dato verdetti diversi. Il n. 95, di cui nessun giornalista al seguito della gara aveva informazioni dettagliate, si è messo subito a tirare come un forsennato imprimendo una andatura folle e costringendo i Kenia boys a dannarsi l’anima per tenergli testa. Tutta la gara così, lui davanti e gli altri a tutta per non farlo andare via, fino agli ultimi metri quando l’illustre sconosciuto Beyu ha piazzato l’allungo decisivo. Il tempo finale di 59’58” è assolutamente strepitoso e lo è ancora di ancora più il nettissimo miglioramento del personale dell’atleta che lo ha stabilito. Forse nell’albo d’oro di una gara che ha visto tra i vincitori atleti come Steve Jones e Carl Tackery, questo nome illustremente sconosciuto stona alquanto ma nelle gare di corsa vince chi corre più forte, chiunque esso sia e ora il tempo record è questo di Beyu Tujuba, anonimo corridore delle praterie Etiopiche. A proposito di pettorali strani, è accaduto che gli organizzatori hanno fatto un po’ di confusione visto che alcuni atleti che vantavano una bella prestazione nell’edizione 2010 sono stati erroneamente relegati nelle griglie retrostanti provocando reazioni furibonde e malumori nei medesimi anche nei confronti delle società di appartenenza accusate di non avere vigilato. Certo non deve essere facile gestire oltre diecimila iscrizioni con altrettante richieste di pettorali “bassi”. E’ accaduto anche ad alcuni nostri atleti e siamo dispiaciuti di non aver potuto ovviare ma comunicare con i Bancari Romani nel periodo che precedeva la gara è stato quasi come chiedere udienza al Papa. Speriamo comunque che ogni atleta sia riuscito a trovare il modo di esprimere il proprio potenziale senza danneggiamenti di sorta visto che comunque a fare la classifica ha pensato il Real Time che di solito mette tutti nelle stesse condizioni iniziali.