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Incontro con una persona straordinaria
Inserito il 27 marzo 2011 alle 16:31:00 da Redazione Roma83. IT - News dell'Atletica

Incontro con una persona straordinaria

Dopo aver girato il Nord Italia insieme a Pino Papaluca e alla sua compagna Sara, lungo le strade della “Pace va per..corsa”, mi ritrovo di nuovo sul camper questa volta anche insieme a Sergio, grande amico e atleta della Roma83. Si parte da Roma per raggiungere il porto di Napoli, è da lì ci imbarcheremo su un traghetto che ci porterà a Palermo. La sera in cabina, Pino mi dice che ad attenderci ci sarà Rachid Berradi, responsabile di Libera Sport e organizzatore della tappa. Sono da tanti anni un grande appassionato di Atletica leggera, seguo avvenimenti e atleti con attenzione e non può sfuggirmi che Rachid è stato un grande atleta (tutt’ora primatista italiano di Mezza Maratona) e che ha lasciato lo sport agonistico solo da un paio di stagioni. Di lui so che ha vestito la casacca verde della Forestale, che ha partecipato alle Olimpiadi di Sidney e che (ero presente) ha vinto una memorabile edizione degli Assoluti di Cross al Circo massimo. Poi la grande impresa alla Stramilano del 2002 dove ha interrotto il dominio Keniano che durava da 13 anni vincendo e correndo nel fantastico tempo di 1h00’.
L’indomani mattina appena sbarcati, Pino lo contatta telefonicamente e dopo pochi minuti eccolo che arriva a bordo di un pulmino ad accoglierci, sorridente e felice di conoscerci e di illustrarci il fittissimo programma che ha preparato per il giorno dopo.

Andiamo nella sede di Libera di Piazza Politeama, locale requisito a un boss mafioso e ora trasformato nella bottega dei sapori di Libera terra e in un luogo di incontro aperto a tutti tanto è vero che proprio nel momento in cui arriviamo noi, arrivano anche diversi agenti del Corpo Forestale (colleghi quindi di Rachid) che proprio qui avranno una riunione di servizio.
Mi rendo conto di quanto sia importante che da queste ci siano spesso delle persone in divisa militare; questo è stato in un recente passato un locale dove si incontravano i boss palermitani vicini a Provenzano anche se esteriormente e ufficialmente era un negozio di abbigliamento. Ora si respira aria di legalità anche se le ombre mafiose sembrano ancora aleggiare. Rachid provvede poi a trovare un fisioterapista disponibile per trattare un polpaccio malandato di Pino e visto che il giorno dopo si dovranno correre quasi 40 km c’è bisogno di rimetterlo in sesto rapidamente. Ci racconta del suo impegno quotidiano con i ragazzi del quartiere Zen dove ha fondato una scuola di atletica che serve anche come punto di riferimento per tanti ragazzi difficili. Lo fa senza risorse, contando solo sulla propria passione e sulla convinzione che la mafia si combatte anche dando una prospettiva di vita diversa ai giovani che non hanno niente. Lo Zen è l’omologo palermitano di Tor Bella Monaca a Roma e Scampia a Napoli, un quartiere degradato e in mano alla mafia. Ci vuole veramente tanto coraggio. Mi chiedo cosa lo spinga a rischiare di persona percorrendo un vero campo minato. Lui dopo tutto è arrivato in Italia con la sua famiglia proveniente dal Marocco, quando aveva già dieci anni, da immigrato. All’epoca parlava solo la sua lingua e un po’ di francese, ha dovuto lottare per farsi accogliere. E’ stato il suo grande talento atletico a dargli un aiuto per abbattere pregiudizi e diffidenze. Grazie a Gaspare Polizzi (allenatore storico dell’indimenticato Totò Antibo) è diventato un atleta importante e ha trovato spazio nel Gruppo Sportivo della Forestale dopo aver preso la cittadinanza italiana. Poi sono venuti i successi sportivi e le grandi soddisfazioni, ha imparato a parlare il dialetto ed è diventato un rappresentante prestigioso della Città. Poteva vivere di rendita grazie alla fama e a un lavoro sicuro in Forestale ma ci dice che è importante che lui ridia ai ragazzi emarginati, come lo è stato lui nei primi anni in Italia, l’aiuto che ha ricevuto negli anni difficili, che lo ha tenuto lontano dalla criminalità grazie allo sport che ha potuto praticare. Sono ammirato dalla sua tanta voglia di fare e dai propositi che lo animano. Noi domani andremo via dopo aver corso e lasceremo la Sicilia, terra bellissima abitata da tanta gente generosa ma anche ancora ostaggio della mafia. Qui resterà un ragazzo di 35 anni di nome Rachid proveniente dal Marocco ma cittadino Italiano, vicino ai ragazzini dello Zen per proteggerli dalla prepotenza e dall’inganno. Per me, un moderno eroe.

Rob Matrigiani

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