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Londra e Boston Marathon
Inserito il 19 aprile 2011 alle 10:30:00 da Redazione Roma83. IT - News dell'Atletica



Nella foto Jeoffrey Mutai vincitore di Boston

Londra e Boston Marathon


Due delle maratone più importanti si sono corse quasi in contemporanea: quella di Boston, la antichissima arrivata all’edizione 115 e quella di Londra, sempre più importante e partecipata con i suoi cinquantamila partenti e con i suoi crono importanti.
Sono state entrambe gare velocissime con due Keniani praticamente omonimi che hanno vinto realizzando delle prestazioni che lasciano sbalorditi tutti gli appassionati.

Jeoffrey Mutai a Boston su un percorso notoriamente impegnativo ha demolito la miglior prestazione mondiale di sua maestà Gebre chiudendo la gara in 2h 03’ 02” dopo aver lottato fin sulla finish line con il suo connazionale Moses Mosop 2h 03’ 06”, un incredibile esordiente sulla distanza dei 42 km. E’ stata una gara mozzafiato con passaggio alla mezza di 1h 01’ (pazzesco) e con un protagonista non africano, il bravissimo statunitense Ryan Hall che ha tenuto fin quando ha potuto il ritmo delle ombre nere finendo al quarto posto con un crono sotto le 2h 05’. Ormai in queste grandi maratone si corre così: tutti all’attacco fin dal primo metro alla ricerca (pagata profumatamente dagli organizzatori) della miglior prestazione mondiale tanto che chi corre al ritmo di 3’ al km resta inesorabilmente staccato. Si stenta a crederci ma è così.
Anche a Londra si corre sempre per battere la miglior prestazione mondiale, il percorso è tra i più veloci e il cast degli atleti protagonisti è sempre di primo piano. Ha vinto un altro Mutai, Emmanuel che ha stabilito “soltanto” il record del percorso siglando però un fantastico 2h 04’ 40”. Dietro di lui staccati di un minuto gli altri due Kenia boys Martin Lel (un grande campione tornato a correre forte) e Patrick Makau che sono arrivati appaiati forse perché erano talmente stremati da non aver avuto la forza di sprintare.
La corsa di maratona è stata trasformata da questi mostri in una lunga volata di 42 km, si corrono praticamente quattro volte i diecimila a tutta e vince chi crolla per ultimo, tutto perché ci sono tanti soldi da intascare che cambierebbero la vita a qualsiasi atleta. Chi vince una grande maratona vince praticamente una vera e propria lotteria.

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