E’ il titolo di un libro scritto da Marco Tarozzi, un giornalista che collabora con la rivista Runners World e che in un recente passato è anche stato un buon podista. Nel libro viene raccontata la vita di un atleta Americano che fu un personaggio leggendario, un trascinatore delle folle, un filosofo della corsa divenuto simbolo per milioni di corridori, Steve Roland Prefontaine, soprannominato “Pre”, che morì all’età di 24 anni nel 1975 a causa di un incidente stradale.
Steve è stato certamente il miglior mezzofondista americano della propria generazione, ed è rimasto un punto di riferimento per quelle successive. Qualcuno dice che sia anche a causa della sua morte prematura, che ne ha alimentato la leggenda. In realtà fu un atleta fantastico: quando scomparve tragicamente deteneva tutti i primati americani dalle 2 miglia ai 10000 metri. A Monaco, appena ventunenne, finì al quarto posto in uno dei 5000 più accesi e tecnicamente interessanti della storia olimpica. E non salì sul podio soltanto perché scelse di battersi per vincere. Senza calcoli, dando il massimo di sé stesso. Come faceva in ogni gara. Per questo la sua memoria è rimasta viva, in chi lo ha conosciuto ma anche nei giovani atleti che ne hanno soltanto sentito raccontare le gesta, anche trentaquattro anni dopo la sua scomparsa. “Pre” portava in pista il suo modo di essere, la sua personalità. Quelli di un ragazzo che bruciava ogni attimo della vita e non si accontentava di viverla normalmente. Certo, queste caratteristiche gli hanno fatto lasciare per strada anche qualche successo. Ma è anche per questo suo modo di interpretare la corsa che ancora oggi il suo mito vive . Si allenava ad Eugene nello stato dell’Oregon, un vero paradiso della natura ed era seguito tecnicamente da un certo Bill Bowerman, proprio l’uomo che inventò la “Nike” e “Pre” ne fu il primo testimonial: si racconta che ne propose un modello al grande maratoneta Americano Bill Rodgers che le calzò alla vigilia di una maratona di Boston e ne fu così entusiasta che all’indomani ci gareggiò e vinse. Fu il battesimo per un marchio che è diventato il leader mondiale del settore. Quanto abbia significato Pre per Nike è chiaro nelle parole spese da Geoff Hollister, il fondatore anche della mitica Atletic West: “Prima il nostro mondo arrivava ai confini di Eugene. Lui ci ha allargato gli orizzonti”. La sua filosofia è racchiusa in una frase con la quale rispose a chi gli rimproverava la troppa generosità in gara: Dare appena qualcosa al di sotto del massimo significa sacrificare un dono, io non posso farlo.