Non sono molti i triathleti Italiani in grado di portare a termine una gara sulla distanza “Ironman” in meno di dieci ore per cui la prestazione di Marco Piccolino (9h 44’ 33”) va considerata di altissimo valore tecnico tanto più se si pensa che a realizzarla è stato un atleta che ha superato i quaranta anni di età.
Per fare un crono di valore in una gara così impegnativa è necessario ovviamente essere competitivi su ognuna delle tre discipline che la compongono cercando di dare il massimo in quella dove si è più predisposti. Marco ha puntato forte sulla maratona chiudendola intorno alle 3h 17’, tempo fantastico anche se confrontato con quello del vincitore della gara di Regensburg, il professionista tedesco Markus Fachbach che ha corso in 2h 58’. Ma anche aver nuotato i quasi quattro km in 59’ ha contribuito alla costruzione della sua importante prestazione, poi nei lunghissimi interminabili 180 km di bici (che si corrono senza scia!!) ha cercato di mantenere una buona velocità di crociera cercando di non prosciugarsi delle energie necessarie per correre una maratona a grandi livelli. La sede di questo Triathon Ironman è stata la bellissima cittadina Bavarese di Ratisbona (così la conosciamo in Italia), antichissimo borgo sede di una importante università dove in passato ha insegnato teologia Josef Ratzinger. Ultima considerazione: si è rivisto in gara Lotar Leder, uno dei più grandi triathleti di tutti i tempi, uno che nella sua carriera ha vinto gli Ironman più importanti. Nonostante sia ormai un ex, ha corso la maratona finale alla grande in 3h 02’ classificandosi 6° assoluto.