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Cari amici della Roma 83
Inserito il 16 ottobre 2011 alle 16:56:00 da Redazione Roma83. IT - News dell'Atletica



Cari amici della Roma 83

Approfitto di questo spazio comune dove ognuno di noi può esprimere le proprie idee, per fare alcune considerazioni sul pomeriggio speciale che abbiamo trascorso a villa Borghese in occasione della Maratona a Staffetta.
Inizio dalla fine della gara: il nostro bravissimo Andrea, ultimo frazionista della squadra “black” aveva appena tagliato il traguardo con il rammarico di essersi visto superare all’ultimo km dall’atleta della Podistica Solidarietà Andrea Mancini, con la vittoria sfuggita per pochi secondi, quando è stato chiamato per una piccola intervista a caldo, da Ludovico Nerli.

Era visibilmente deluso ma ha detto davanti alle tante persone che lo ascoltavano che era stato battuto da un atleta più bravo di lui e che durante la sua frazione aveva pensato a Mimmo. Poi il microfono è passato nelle mani del Presidente Roberto Montesi che ha dichiarato di essere felice come se avesse vinto perché a farlo era stata una squadra forte guidata da un presidente eccezionale. Bravissimi ! Io ho sempre creduto che nello sport il modo migliore di accettare una sconfitta sta nel riconoscere i meriti del vincitore. Niente scuse. Considerazioni apprezzatissime da Pino Coccia, “Boss” della Podistica che ha abbracciato i nostri due amici.
Mentre ci avviavamo verso il nostro stand con in mano la coppa del secondo posto, è successo un episodio increscioso che ha indotto prima Roberto Montesi,in modo pacato come nel suo stile, poi me stesso a rispondere per le rime ad una persona che evidentemente non sa cosa sia il rispetto per il prossimo. Voglio raccontare il fatto non per giustificare la mia reazione rumorosa e molto esagerata nei confronti di costui ma per spiegare ai molti amici che erano presenti e che non hanno capito cosa stava succedendo il perché di tanto chiasso da parte mia. Ebbene questo “signore” ha fermato Andrea dicendogli testualmente: perché non vieni a correre con la mia squadra? Ma cosa ci stai a fare con quelli. Il fatto è che sia io che Roberto Montesi eravamo proprio lì e abbiamo ascoltato e capito bene quella frase che ci è sembrata dispregiativa nei confronti non solo nostri ma di tutti i componenti della Roma 83 (noi saremmo “quelli” ?) e che era stata proferita da un personaggio non nuovo a queste incursioni. Avevo deciso di soprassedere e di non replicare, anche se la rabbia mi stava scoppiando nel petto, perché Montesi stava già facendosi sentire in modo perentorio ma educato, poi davanti alle repliche assurde di uno che non sa cosa sia la correttezza e che voleva anche avere ragione, sono intervenuto a modo mio facendo la brutta figura della quale mi assumo tutta la responsabilità e per la quale chiedo scusa a tutti. Sta di fatto che io non accetterò mai che chiunque sia possa magnificare le proprie glorie sportive denigrando quello che facciamo noi della Roma 83, con parole dispregiative. Questo non lo permetto a nessuno. Noi siamo in questo ambiente da quasi trenta anni e molte delle società che ora sono sul campo non esistevano neppure. Teniamo alla sportività e al rispetto più di ogni altra cosa e non siamo mai andati a guardare nell’orto del vicino. Mi rendo conto che chiunque rappresenti altre persone ha dovere di dimostrare equilibrio e sobrietà. Questo non vale soltanto per chi ha doveri istituzionali ma riguarda anche ogni persona che si assume responsabilità nei confronti di altre persone come è nel mio caso con gli atleti della Roma 83.
Chiudo ringraziando i nostri venti atleti che hanno voluto partecipare a questa manifestazione, per ricordare Mimmo e per stare un pomeriggio insieme. E poi i molti nostri atleti che pur non potendo correre son stati sul percorso a incoraggiare i compagni impegnati in gara. E’ questa la cosa bella (oltre alle parole di Andrea e Roberto) che ricorderò a lungo, anche più del prestigioso risultato tecnico ottenuto.

Grazie a tutti
Roberto Matrigiani

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