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New York Marathon
Inserito il 07 novembre 2011 alle 08:01:00 da Redazione Roma83. IT - News dell'Atletica

New York Marathon

Nei giorni scorsi New York è stata assalita da una tempesta di neve che in questo periodo dell’anno nessuno cittadino della Grande Mela si aspettava. Ci sono stati dei disagi ma le attività della megalopoli non si sono fermate e lo svolgimento della Maratona non è mai stato in discussione. Nel nostro paese quasi contemporaneamente una quantità di pioggia esagerata ha causato una alluvione catastrofica che ha provocato morti e danni incalcolabili in zone famose per la loro bellezza paesaggistica e per questo conosciute nel mondo.

E’ stato un disastro che si è poi replicato a Genova e oggi proprio mentre tantissimi Italiani correvano la Maratona più conosciuta, altrettanti ragazzi si sono messi a disposizione per liberare dal fango la parte della città che è stata più colpita. E’ una delle cose più belle che si sono viste negli ultimi tempi, la forza e la voglia di fare che tanti giovani hanno, messa al servizio della comunità.
Dicevamo della NYC Marathon edizione n. 42 ( numero magico per i runners) dove si è potuto assistere in diretta Tv grazie ai canali tematici della Rai ad una gara interessante e ricca di contenuti tecnici. Tra gli uomini ha stravinto il grandissimo Jeff Mutai, lo stesso atleta che in primavera vincendo la Maratona di Boston aveva siglato con 2h 03’ la miglior prestazione mondiale che con decisione alquanto discutibile non è stata riconosciuta tale dalla IAAF per via del presunto dislivello favorevole e del vento alle spalle. Evidentemente il campione Keniano ha voluto dimostrare a tutti che il n. 1 al mondo attualmente è lui e con un finale travolgente ha staccato i suoi compagni di fuga e ha siglato un 2h 05’ incredibile e inaspettato su di un percorso così mosso. Una vera impresa. La gara femminile è stata dominata fino a Central Park da Mary Keitani, una piccoletta Keniana dalla classe eccelsa che ha fatto passaggi folli fino a metà gara dove è transitata in un pazzesco 1h 07’. A quel punto aveva tre minuti di vantaggio sulle inseguitrici e la gara sembrava finita. Ma la maratona non perdona errori di valutazione così evidenti e la fatica fatta correndo in maniera così dissennata si è fatta sentire sui saliscendi finali. Quando le due ragazze Etiopi l’hanno raggiunta ha cercato di reagire ma alla fine ha dovuto lasciare a loro i primi due gradini del podio. Certo è che Mary Keitani farà parlare di se perché è veramente una atleta eccezionale, magari solo da istruire un pochino meglio su come si distribuisce lo sforzo in una maratona.
Tra gli Italiani i protagonisti sono stati proprio atleti da noi molto conosciuti: Giorgio Calcaterra e Gianluca Bonanni che hanno chiuso entrambi in 2h 27’ rispettivamente 27° e 28° appena dietro ad altri due ragazzi che noi del Lazio conosciamo un pò meno (Santi e Achmuller). Le seconde linee in campo maschile le abbiamo eccome, mancano i big e i tempi per rivedere gli Italiani protagonisti sembrano lontanissimi. Una sorpresa e un tuffo nel passato ce lo ha fatto fare una certa Franca Fiacconi, una ragazza che ha New York ha vinto battendo quella che allora era considerata la più forte maratoneta del momento (ricordate Tecla Lorupe?) e che corse in un crono molto vicino a quello che ha realizzato la vincitrice del 2011. Evidentemente Franca si è concessa una vacanza nella città che l’ha resa ricca e famosa e correndo in 3h 07’ è anche stata la prima italiana al traguardo (36^) .
Ci ha pensato l’infaticabile Alex Zanardi a far sventolare il tricolore vincendo la gara riservata agli atleti su Handcycle dopo uno sprint lunghissimo con l’ateta Polacco Rafal Wilk. Il nostro impagabile Alex ha prevalso per due soli secondi regalandosi una soddisfazione indimenticabile. Alex Zanardi, un uomo che ama la vita e dal quale c’è tanto da imparare.

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