è stato per tutti, sportivi e non, segnato dalla tragedia che ha riguardato un giovane atleta professionista durante una partita di calcio. Chi ha visto le immagini televisive si è reso conto di come la vita abbia improvvisamente deciso di lasciare il corpo robusto e allenato di un ragazzo, lasciandolo disteso a terra tra lo sgomento di tutti gli altri ragazzi che erano in campo. Chi pratica assiduamente una disciplina sportiva, qualsiasi essa sia, ha forse in mente il modello “Greco” dell’atleta, bello e forte, quasi indistruttibile e questa immagine la trasmette anche a tutti coloro che lo sport non lo frequentano.
Purtroppo vediamo qualche volta che non è così e che, anzi , dobbiamo avere sempre rispetto e cura del nostro fisico e non trascurare di tenerlo sotto controllo. Non è così scontato che questa sia una cosa che tutti fanno. Domenica si è anche ricordato il centesimo anniversario del naufragio di quella meraviglia dei mari che era considerato il Titanic e si è molto rimarcato il comportamento che allora ebbe l’equipaggio, consapevole del fatto che non tutti i passeggeri potessero trovare posto sulle scialuppe e salvarsi. Vennero privilegiate le vite di donne e bambini, il comandante e i suoi ufficiali pensarono solo a salvare quanti più passeggeri possibile e non si mossero dal loro posto . Il senso del dovere, la dignità e il coraggio che avevano le persone con incarichi di grande responsabilità, ci fa subito pensare ai nostri giorni, agli episodi che sono accaduti di recente e allo squallore nei comportamenti di tante persone che mettono innanzi a tutto il tornaconto personale, in tanti campi e specialmente nella politica. Noi siamo una categoria di persone e di atleti che pur di svolgere l’attività che amano sono disposti a rimetterci in termini economici e di fatica. Il nostro tornaconto sta nella soddisfazione di compiere le nostre piccole imprese anche a costo di sacrifici di non poco conto e possiamo considerarci una delle poche parti sane della società nella quale abitiamo. Per questo ci fa piacere quando un atleta come noi, riesce ad eccellere in una gara, pagandosi il viaggio, l’iscrizione, e fare tutto con semplicità e passione. Lo ha fatto Simone la scorsa settimana portandosi a casa un bel terzo posto nella durissima gara del Monte Tancia, salendo a ritmi vertiginosi, di corsa, ai quasi 1300 metri di una montagna temuta anche dai ciclisti più forti. Lo hanno fatto Paola e Andrea nella “Bravetta Run” dove la nostra fanciulla quarantenne ha messo in fila tutte le altre avversarie e ha vinto la gara (nelle ultime sue uscite il suo risultato peggiore è stato un 4° posto) e dove l’altro nostro Master 40 ha dato filo da torcere ai suoi avversari più giovani finendo 9°. Poi c’è stato il bel 2° posto di Manuel Montesi nella EcoRun dei Monti Cimini sulla distanza della Mezzamaratona. Lui è un appassionato folle della montagna e correre in un contesto fatto di rocce e natura lo esalta. Dopo la grande prestazione nella Maratona di Roma si è immerso di nuovo nel suo habitat con ottimi risultati. Lo ha fatto anche Paola Maggiolini, che in quel di Firenze a portato a termine la sua prima mezza maratona, con sue testuali parole “fiera di portare la maglia della Roma 83” Domenica prossima ci ritroveremo in via Franceschini per correre la Maratonina della Cooperazione, speriamo di essere in tanti e di passare una bella mattinata insieme, per correre e condividere la nostra passione. Come sano fanno le persone “sane e vere”.