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Lo scorso 23 Aprile
Inserito il 09 maggio 2012 alle 21:21:00 da Redazione Roma83. IT - News dell'Atletica


Nella foto la ragazza di Collelongo


Lo scorso 23 Aprile

La Maratona è come la vita, è un lungo viaggio durante il quale possono accadere tante cose nel bene e nel male e che richiede impegno e forza d’animo.
Queste qualità le aveva certamente Claire Squires, una ragazza di trenta anni che insieme a tante altre migliaia di atleti e atlete aveva riversato tutto l’entusiasmo possibile sulle strade della City. Mentre Wison Kipsang e Mary Keitany ricevevano gli applausi degli spettatori durante la premiazione, Claire era ancora lontana dal traguardo ma era decisa ad arrivare in fondo, il suo obbiettivo, quello di concludere per vincere la scommessa che gli avrebbe fatto guadagnare le 500 sterline da destinare ad una associazione umanitaria chiamata Samaritans, sarebbe stata la sua vittoria.

Claire non è arrivata perché il suo cuore si è fermato quando mancavano solo due km al traguardo. Nonostante sia stata soccorsa con tempestività e trasportata in ospedale, se n’è andata indossando ancora la sua divisa da atleta. Era una ragazza molto bella e animata tanta la passione per l’avventura e la solidarietà. Aveva scalato anche il monte Kilimangiaro, nella terra dei grandi corridori Keniani e anche in quella circostanza l’obbiettivi fu quello di guadagnare un po’ di sterline da donare per scopi umanitari.
Non sappiamo se Claire fosse a conoscenza che al via della Maratona di Londra ci fosse anche un’altra ragazza con il suo stesso nome anche lei con l’obbiettivo di raggiungere il traguardo, solo per se stessa. Ma non per egoismo. Perché Claire Lomas è paralizzata dalla vita in giù a causa di un incidente che ebbe nel 2007 e da allora la sua vita si è trasferita su una carrozzina. Ha voluto provare di nuovo la gioia di stare in piedi e grazie ad una specie di armatura bionica e all’uso delle stampelle ha cercato a tutti i costi di “correre” la sua Maratona. Sembrava una cosa folle per una persona nelle sue condizioni inoltre l’attrezzatura seppure avveniristica era stata progettata solo per poter far percorrere pochi passi a chi affetto da paraplegia. Incredibilmente Claire è riuscita a fare tutti i 42 km, ha impiegato SEDICI GIORNI durante i quali è stata incitata da tutte le persone che, conoscendo la sua storia, stavano in strada ad aspettarla. E’ stato un miracolo di volontà. Accanto ha avuto sempre suo marito, anche lui in questo modo diventato maratoneta. Claire a soli 32 anni ha vissuto tante esperienze dolorose ma ha potuto provare anche una delle gioie più grandi sulle strade Londinesi tornate a scorrere sotto i suoi piedi.
Disse una volta Madre Teresa Di Calcutta: se non puoi correre cammina.

Roberto Matrigiani

Lo scorso 6 maggio

Sono andato a Collelongo, il motivo, accompagnare Manuel alla sua fatica, l’Ecomaratona dei Marsi di 42,195km con un dislivello di 1700mt. Il tempo non era dei migliori, la pioggia fitta faceva pensare più ad una giornata invernale che primaverile. Dopo la partenza mi sono ritrovato insieme ad alcune persone nell’attesa del passaggio del 17° Km e successivamente dell’arrivo. L’attesa non poteva essere breve, intorno le 4 ore, ebbene non ci crederete ma le 4 ore dell’attesa sono volate. Sotto il tendone dell’arrivo insieme ad altre persone c’era una ragazza diversamente abile, aveva negli occhi la gioia nello stare li, a fare il tifo alla sua maniera, anche allo speaker che informava chi era in testa alla gara, al passaggio del 17° km ha aiutato con la sua voce tutti gli atleti. Con gli occhi lucidi ho visto tutto questo ed ho notato con piacere che tutti gli atleti di Trasacco la salutavano con amore e addirittura si fermavano ad abbracciarla. Poi ho visto tanta gente del paese di Collelongo impegnarsi a fondo nell’organizzare la manifestazione sotto la pioggia battente, per dare il massimo dell’assistenza agli atleti, senza scopo di lucro. Ecco, questa è l’Italia che ci appartiene, certi personaggi a noi noti dovrebbero vergognarsi per quello che fanno, sicuramente non si meritano queste persone. Un grazie per quanto fatto da tutta la Roma 83 a tutte e due le Claire e alla ragazza che ha incitato tutti gli atleti, braveeeee!!!!!

Roberto Montesi

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