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Incontro con una persona straordinaria
Inserito il 17 settembre 2012 alle 18:50:00 da Redazione Roma83. IT - News dell'Atletica



Incontro con una persona straordinaria

Questa estate del 2012 per noi che viviamo in città è stata forse eccessivamente torrida e la calura ha reso le giornate quasi insopportabili.
In queste condizioni aver programmato le ferie per il fine mese di Agosto, come ha fatto il sottoscritto, non è stata una cosa saggia e il soggiorno obbligato a Roma è stato di pura sofferenza.

La prospettiva era però tra quelle che ti fanno avere la forza di sopportare tutto: una vacanza a Corvara in Alta Badia.
Ho conosciuto questa parte delle Dolomiti diversi anni fa grazie a Giancarlo Moretti che come una vera guida alpina mi ha fatto scoprire la bellezza dei “Monti Pallidi”, delle vallate dal verde scintillante e dei boschi che iniziano appena fuori dalla porta di casa.
Da allora non ho più avuto voglia di fare vacanze estive al mare neanche se si trattava della Sardegna ma solo di tornare appena possibile nella “mia” valle, al cospetto dei giganti di pietra che non finirei mai di ammirare.
Quest’anno in compagnia di alcuni amici pieni di voglia di fare, sono tornato lassù, nello stesso piccolo albergo che si trova di fronte alla Torre Exner, una parete verticale magnifica sulla quale si snoda la famosissima via ferrata Brigata Tridentina, che alcuni anni fa è stata la mia prima salita con ganci e imbragatura in compagnia dei mitici Giancarlo, Barbarino, Otello e Zeppa.
Certe emozioni e alcune situazioni che ti capitano, non si possono dimenticare e quella salita è rimasta tra le cose più belle della mia vita.
Stare in alta montagna mi fa stare bene e grazie a compagni di viaggio vivaci e divertenti che condividono la stessa passione per lo sport, ho potuto davvero scatenarmi.
Una mattina, l’amica Fabrizia detta Forrest (il motivo è piuttosto ovvio) ci ha proposto di aggregarci ad una guida che ci avrebbe accompagnato in una escursione che poi si è rivelata meravigliosa nonostante la fatica degli oltre 17 km del percorso in quota. Dopo le presentazioni e le raccomandazioni della nostra guida, ci siamo avviati infilandoci dentro un bosco in direzione della cima del Setsass, dalla quale poi abbiamo ammirato uno spettacolo mozzafiato. Dopo poche centinaia di metri percorsi sul sentiero in salita, la nostra guida ha salutato una persona che stava tagliando dei tronchi con la motosega e dopo aver ripreso la marcia ci ha detto distrattamente: è la Maria Canins. Ora è possibile che a un non sportivo questo nome non dica nulla ma per chi come me non ha fatto altro che correre e pedalare da una vita è stato come avere preso la scossa elettrica. Sono tornato subito indietro e ho visto veramente davanti a me un mito dello sport Italiano, una donna diventata famosa ovunque per le sue vittorie in bici e sugli sci da fondo. Con alcuni dei miei amici l’abbiamo abbracciata e salutata con il calore che noi Romani sappiamo trasmettere e lei arrossendo ci ha ringraziati per averla riconosciuta e coperta di complimenti. Maria Canins nonostante i suoi 62 anni è ancora una persona in grande forma con un fisico temprato dallo sport e dal lavoro come è tipico dei montanari del Sud Tirolo.
La sera in albergo abbiamo fatto una ricerca su internet e dietro al suo cognome è venuto fuori un curriculum sportivo incredibile: vittorie al Giro D’Italia e Tour De France (e le sfide infinite con l’altra donna di ferro Jeannine Longo), le due Olimpiadi disputate con la Nazionale azzurra di ciclismo, le dieci (DIECI !) vittorie consecutive nella Marcialonga di sci di fondo e le innumerevoli prestazioni di altissimo livello nelle gare di corsa in montagna disputate sempre come “punta” della nazionale. Insomma un’atleta eccezionale capace di essere la n. 1 un ogni disciplina che ha praticato, un monumento dello sport che però è rimasta una persona incontaminata come l’acqua dei torrenti che scendono da quelle montagne, capace di arrossire davanti ai complimenti.

Roberto Matrigiani.

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