Gli atleti che, preparando il caffè prima di uscire di casa e partire per Fiumicino, hanno avuto voglia di ascoltare i vari TG mattutini hanno appreso le seguenti notizie: il ritorno del “Cavaliere”, l’uscita di scena del “Professore” e il freddo glaciale che avrebbe interessato lo stivale intero. Effettivamente la città dell’aria ha accolto i partecipanti all’edizione numero 23 di questa gara cult con fredde folate di vento a 35 nodi (valutazione di un’ atleta surfista-podista) che hanno costretto quasi tutte le società a rifugiarsi in un angusto vicoletto alle spalle delle basse palazzine dei servizi all’interno dello stadio Cetorelli dove hanno potuto allestire in qualche modo quella che alla fine è sembrata un’unica variopinta tendopoli un pochino più al riparo, evitando che tutto fosse spazzato via dalla tramontana.
I preparativi pre-gara sono stati sofferti e imbarazzanti tanto che correre è stata un liberazione perché (miracolo dell’agonismo) il freddo è sembrato passare all’improvviso e tutti si sono lanciati sui lunghi rettilinei dove il vento, a volte in faccia altre in poppa, formava mulinelli impazziti. Sul lunghissimo rettilineo del lungomare, dopo il classico attraversamento del ponte pedonale, il vento spingeva talmente forte che probabilmente ha portato via i leggerissimi atleti Keniani che stavano lottando per la vittoria i quali non si sono accorti che era arrivato il momento e il punto di svoltare a sinistra per involarsi verso lo stadio distante un paio di Km e hanno continuato a veleggiare verso l’ignoto. Quando si sono accorti dell’errore (più che loro , di chi non ha colpevolmente segnalato il cambio di direzione) ormai erano stati superati nettamente dagli alcuni atleti che erano alle loro spalle per cui si sono dovuti accontentare dei piazzamenti di rincalzo. Per una gara di questo livello forse si è trattato di un mezzo scandalo, gli atleti che corrono per soldi non sono troppo inclini ad accettare le scuse degli organizzatori quando si verificano inadempienze soprattutto nella gestione del percorso e di questo forse si parlerà a lungo. Ironia della sorte, in questa circostanza il N° 23 non ha portato bene agli amici del Villa Guglielmi anche se siamo certi che saranno loro i primi ad essere dispiaciuti dell’accaduto. Sul fronte Roma 83 da segnalare finalmente l’arrivo di nuove leve, i giovanissimi Daniele e Patrizio, che hanno drasticamente abbattuto l’età media dei nostri eroici atleti presenti. Alla soglia del nostro Trentesimo anno di attività agonistica è una bella cosa da verificare. Novità anche sul fronte dei servizi fotografici: questa volta deputata agli “scatti” è stata Roberta, completamente a suo agio nella tormenta. Lei, carnagione chiara e capelli tendenti al biondo, quindi facilmente scambiabile per una ragazza del Nord Europa (ma forse lo è veramente) non ha avuto problemi.
