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25 Aprile: La Mezza Maratona di Rieti…
Inserito il 27 aprile 2013 alle 12:00:00 da Redazione Roma83. IT - News dell'Atletica



25 Aprile: La Mezza Maratona di Rieti… e la famiglia ritrovata

Essendo gli amici Romani del Forhans Team ad organizzare la gara ha fatto si che tanti atleti frequentatori del Paolo Rosi abbiano deciso di partecipare alla Mezza di Rieti e tra questi ci sono stati Mario Battista e anche le ragazze del Guglini Team nonché della Roma 83 Paola, Alessandra, Susanna e Rita.


Le nostre atlete si sono distinte andando tutte a premio, Paola Salvatori ha dominato la gara vincendola per la seconda volta e anche Mario pure se zoppicando a causa di uno stiramento rimediato nel finale è riuscito a piazzarsi tra i premiati di categoria.
Tra una cosa e l’altra si fa quasi ora di pranzo e Mario ci propone di andare alla ricerca di un agriturismo nei pressi di un piccolo paese non lontano dal capoluogo Sabino, Posticciola, dove si è ricordato che potevano esserci dei suoi cugini tornati dall’America. Visto che siamo in zona, dice, mi farebbe piacere di incontrarli visto che non li ho mai conosciuti! Tutti d’accordo (più o meno) partiamo guidati dal Tom Tom di Giuseppe che indica direzione Lago del Turano. Arriviamo in una mezz’oretta e ci ritroviamo in un paesello di montagna con vista lago, apparentemente disabitato. Di agriturismi nemmeno l’ombra ma visto che ci siamo è giusto chiedere alla prima persona che incontriamo , della presenza o meno dei cugini Americani. Arrivano le indicazioni e come in una trasmissione famosa della Carrà ecco spuntare i parenti di Mariuccio. Bastano pochi dettagli da spiegare per riallacciare tutta la scala genealogica della famiglia con reciproca gioia delle parti in causa e pur comunicando con persone che parlano una lingua American-Reatina, Mariuccio comprende alla perfezione. I cugini Americani sono sorpresi dalla visita inattesa ma vista l’ora, si informano sulla nostra situazione nutrizionale e quando vengono a sapere anche delle fatiche fatte sulla strada dal loro inaspettato parente Romano, in un baleno spalancano le porte del tinello di casa e ci costringono a sederci intorno ad un tavolo. Spuntano tovaglie e stoviglie varie (noi siamo in dieci e ci sentiamo terribilmente in imbarazzo) poi volano rassicuranti pacche sulle spalle, all’Americana, di quelle che lasciano i segni, insomma siamo tutti invitati a pranzo!
Il cugino Americano, tutto entusiasta, ci racconta del Bisnonno suo e di Mariuccio partito tantissimi anni prima proprio da questo paesino di pastori per emigrare in America alla ricerca di fortuna come tanti altri Italiani in quel periodo. Partì con un calesse trainato dal suo amato cavallo Ettore al quale aveva dato il proprio nome (quale amore!) per arrivare a Civitavecchia dove lasciò, con la morte nel cuore, il cavallo ad un suo conoscente. Si imbarcò su una vecchia carretta del mare che trasportava carbone e arrivò a Livorno, poi da lì a Genova da dove salpò il piroscafo che lo portò al di là dell’Oceano. Di quel cavallo così amato c’è ancora un ritratto in casa. Parte della famiglia formatasi laggiù tornò in Italia dove poi è nato Mario ma altri componenti vissero in America e lì si moltiplicarono. Uno di questi, il cugino Americano ritrovato, tempo fa ha deciso ti tornare alla sua terra d’origine e ha fatto una contro emigrazione con tutta la sua famiglia. Ha riacquistato la vecchia casa del bisnonno ormai ridotta ad un mucchio di pietre e ne ha fatto la sua nuova casa. Noi ci siamo ritrovati proprio lì dentro insieme al nostro amico Mario che dalla commozione non ha quasi toccato cibo invece noialtri essendo ospiti graditi e per non deludere le premure del padrone di casa abbiamo spazzolato per bene tutto quello che di buono ci passava sotto il naso. I cugini Americani hanno imparato presto e sono passati dai toast alle fettuccine con funghi porcini, dagli Hamburger all’abbacchio scottadito ecc. ecc. facendo sfoggio di una bravura sorprendente.
Abbiamo tutti alzato un pochino il gomito (abbiamo anche dovuto spiegare agli Americani il significato del detto popolare nostrano) e incontrato qualche difficoltà a fare la breve visita guidata (dagli Americani !) per i vicoli del vecchio borgo. A un certo punto ci è sparita Susanna che sbagliando vicolo si è ritrovata sull’orlo di un precipizio. Dopo che Mario ha ricevuto simbolicamente le chiavi della casa che fu dei suoi avi, dopo baci e altre pacche Americane come le precedenti ci siamo salutati. Ormai i contatti sono stati ristabiliti. I cugini Americani Mario li ha ritrovati in provincia di Rieti. Una storia quasi incredibile.











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