Per i Dioscuri della Roma 83 la Corsa di Miguel ha inizio il primo pomeriggio di un temutissimo Venerdì 17: c’è da ritirare i pettorali per i tantissimi atleti della società e bisogna farlo prima che si scateni l’onda d’urto degli oltre cinquemila che si sono iscritti a questa edizione del tutto rinnovata.
Il luogo deputato è sempre la monumentale palestra del Foro italico che ora ospita l’Ateneo di Scienze Motorie, la stessa dove tanto tempo fa sua Eccellenza il Cavaliere, amava esibirsi in acrobazie e volteggi sotto lo sguardo ammirato dei suoi accoliti. Entrando si nota subito un grande pannello verticale dove sono ritratti uno accanto all’altro, in piena azione di corsa, Miguel e Pietro Mennea al quale questa edizione è dedicata. Viene in mente che questi due atleti avevano in comune l’anno di nascita, il 1952 e vederli in quella posa da l’impressione di essere di fronte alla foto di due gemelli. Ancora non c’è molta fila davanti alla postazione della TDS e si può avere il tempo di curiosare alla caccia di volti familiari. C’è Valerio Piccioni che presenta il suo nuovo libro “Manlio Gelsomini il Campione Partigiano”, c’è il decano del giornalismo sportivo Giorgio Lo Giudice che è invece impegnato alla “cassa” ma non manca di dispensare battute in Romanesco e c’è soprattutto una piccola postazione dove un operatore TV sta riprendendo l’intervista a un anziano signore. Ai due vecchi frequentatori delle piste di Atletica non ci vuole molto per riconoscere l’intervistato, che tra l’altro si trova proprio sotto la foto di Pietro Mennea: è il leggendario Professor Carlo Vittori. Finita l’intervista i due non perdono tempo e vanno all’attacco del Professore, il quale sembra contento di trovarsi qui ed essendo probabilmente in giornata di grazia, si dimostra ben disposto a parlare di alcune delle sue tante esperienze nel mondo dello sport e di rispondere alla raffica di domande che gli vengono fatte. Ascoltarlo è piacevole, il suo intercalare in dialetto Marchigiano è divertente e si resta stupiti dalla grinta e dalla lucidità di questo uomo di Ottantatre anni, enciclopedico e ancora pieno di passione. Lui è il tecnico che ha “inventato” il più grande atleta dello sport Italiano, Pietro Mennea, lui è l’uomo che ha preso un piccolo e gracile ragazzo del Sud e lo ha portato al primato Mondiale dei 200 metri. Stare insieme a lui a chiacchierare sotto alla foto del suo grande allievo resterà un episodio indimenticabile: Pietro Mennea e Carlo Vittori sono stati due giganti dello sport e I Dioscuri hanno saputo cogliere l’attimo. Domenica 19 Gennaio ci si è ritrovati tutti al cospetto delle statue allo Stadio dei Marmi: migliaia di persone. Il nuovo percorso sarà oggetto delle più diverse considerazioni (a molti è sembrato troppo tortuoso), l’arrivo sulla pista bellissima dello Stadio dei Marmi ha dato la sensazione del grande evento sportivo. Dettagli ce ne sono stati molti e ogni protagonista farà il commento che riterrà opportuno. Quello che piace sottolineare è che la Roma 83 ha fatto la sua parte grazie ai suoi bravissimi atleti, vecchi e nuovi che vanno ringraziati di cuore. La Redazione della Roma 83
Roberto Montesi - Pres. US Roma 83
In 15 edizioni la Corsa di Miguel è riuscita a fare numeri importanti, vuol dire che gli organizzatori sono stati molto bravi, e l’impegno profuso anche in questa edizione sarà stato elevato. Ci può stare che nel cambio logistico di una gara considerevole come quella di Miguel non si riesca a valutare bene il tutto, e quindi una considerazione propositiva per il prossimo anno va fatta. Sono uno di quelli che non ha condiviso il nuovo percorso, non va bene per la sicurezza degli atleti. Correre in 5000 atleti con tante curve e ripartenze varie, comporta un accalcarsi in massa con alto rischio di cadute, e già questo dovrebbe essere sufficiente a far rivedere agli organizzatori il percorso per il 2015, per non parlare poi della bellezza e scorrevolezza del vecchio percorso rispetto all’attuale. Passare all’esterno nel grigiore dell’orribile Stadio Olimpico che senso ha, pensavo che il passaggio era almeno all’interno dello stadio sulla pista di atletica, se cosi non può essere ridateci il nostro amato Ponte Milvio. Unica nota positiva l’arrivo in uno degli stadi più belli in assoluto, quello dei Marmi. La mia e il pensiero della Roma 83 non vuole essere una critica tanto per farla, ma una riflessione su quanto è stato fatto di bene precedentemente. Vi prego, già in anni precedenti ci hanno scippato la corsa più bella della Capitale, la TRE VILLE, non fatelo ancora con la Corsa di Miguel.
Marco Piccolino – Atleta US Roma 83
La Corsa di Miguel è uno di quegli appuntamenti segnati in grassetto nel calendario di quasi tutti i podisti romani e non solo. Negli anni le motivazioni sportive unite a quelle sociali e storiche hanno creato e accresciuto un affetto che in molti sentono...sentiamo nei confronti della Miguel e che da anni ormai ce la fa sentire anche un pò "nostra". Ieri pomeriggio ero abbastanza deluso, nulla di grave per carità rispetto ai problemi veri ma la sensazione di essere stato scippato di qualcosa di mio proprio non se ne voleva andare via. Al netto di tutte le motivazioni più che valide (almeno quelle note ai podisti) resta in me l'idea di un sport "minore" sempre più emarginato da Roma, nascosto per oltre metà della sua lunghezza in interminabili avanti/dietro nei parcheggi anonimi del Foro Italico e quelli squallidissimi e grigi dello Stadio Olimpico, con i suoi monumenti alla violenza (i tornelli o come si chiamano) e ad una filosofia di vita lontana mille chilometri da quella della corsa così come mi piace pensare la intendesse Miguel. Il raggio di luce apportato dal bellissimo arrivo nello stadio dei Marmi non è bastato da solo a farmi dimenticare il "giro dei ponti" e il passaggio a "Ponte Mollo" che quello si da solo sarebbe valsa una trasferta da ogni parte d'Italia.