26-08-2014: Arequipa (2335mt.) – Chachani Base Camp (5170mt.) Lasciamo l’agenzia alle 9:00 ed entriamo nel fuoristrada che in circa 2h30’ ci porterà al punto di partenza a quota 5050mt. circa. Siamo io, Stefano, Angel (la nostra guida) e Ken un ragazzo americano che salirà insieme a noi il vulcano Chachani. Intorno alle 12:00 sistemate le ultime cose siamo pronti a partire e prendiamo il sentiero che in 1h20’ ci porta al campo base a quota 5170mt. Sistemiamo subito le nostre cose nelle tende a 2 posti e poi ci ritroviamo poco dopo nel tendone comune per mangiare una zuppa e un po’ di frutta secca.
Passiamo il resto del pomeriggio a riposarci in tenda, preparare il necessario per la salita di domani e scattare qualche foto al paesaggio così arido e così rossiccio che se non fosse per qualche muschio e qualche traccia di neve sembrerebbe quasi di essere su Marte. Alle 17:30 ci ritroviamo ancora nella tenda comune, Angel ha preparato per cena degli ottimi spaghetti - spezzati in due - con il tonno (dove avrà imparato?) dopodiché, bevuto un thè caldo, alle 18:30 siamo già nei nostri sacchi a pelo pronti a dormire nella nostra piccola tenda.
27-08-2014: Chachani Base Camp – Chachani Summit (6075mt.) – Arequipa Alle 2:10 ci sveglia Angel, stà preparando il thè. Usciamo dai caldi sacchi a pelo e ci vestiamo velocemente, poi facciamo una colazione leggera con un po’ di pane e marmellata. Finalmente alle 3:00 siamo pronti a partire, accendiamo le lampade frontali e lentamente ci incamminiamo nella notte gelida (le previsioni danno -12 in vetta con temperatura percepita -20 a causa del vento) e iniziamo a salire, Angel davanti poi Ken, Stefano ed io a chiudere il gruppo. La quota si fa subito sentire e ci aspettano quasi 3h di salita al buio, la mente si riempie subito di mille pensieri e dubbi; soprattutto ripenso ai giorni già trascorsi qui in Perù e continuo a chiedermi se sarà sufficiente il periodo di acclimatamento già fatto. Stefano è qui dal 3 agosto, ha già fatto un trekking in quota di 8 giorni con la salita in 2 giorni del Nevado Pisco (5750mt.). Io l’ho raggiunto a Lima il 15 agosto e insieme abbiamo prima visitato il Machu Picchu e Cuzco e poi abbiamo fatto un trekking di 5 giorni tra i 3900 e i 5165mt. intorno all’Ausangate (affrontato ahimè con raffreddore e qualche linea di febbre). Spero sia abbastanza per riuscire a salire il Chachani… Durante la salita facciamo un paio di pause, la prima a 5450mt., la seconda a quasi 5700mt. per mangiare un po’ di cioccolata e bere l’acqua che per la bassissima temperatura inizia a congelarsi. Il freddo della notte si fa sentire parecchio, non ci fermiamo troppo a lungo e riprendiamo a salire sul sentiero a zig-zag. Sono ormai quasi le 6:00 e abbiamo da poco passato quota 5800mt. quando l’orizzonte comincia a farsi rosso, finalmente l’alba! E’ veramente uno spettacolo unico da quassù, non si può descrivere; ma purtroppo dobbiamo ancora una volta fare i conti con il freddo ed il vento, troppo complicato tirare fuori la macchinetta e fare foto adesso… Ora possiamo spegnere le lampade frontali, siamo quasi a 5900mt. e ormai c’è abbastanza luce; cresce, rafforzata dal tepore del sole la sicurezza di arrivare in cima, ormai è vicina ce la facciamo! Continuiamo la salita rotta ogni tanto da qualche pausa, Stefano ha difficoltà con il respiro ma non molla un centimetro e continua a salire con grande tenacia e determinazione! E finalmente alle 7:00, dopo 4 ore di fatica non c’è più nulla da salire, siamo in cima! Prendo più in fretta che posso la macchinetta per fare un video, ma riesco solo a sussurrare qualche parola…non è la quota, è solo l’emozione, la commozione, l’incanto e il privilegio di poter ammirare com’è meraviglioso il mondo visto da quassù! Rimaniamo circa mezz’ora in vetta, il tempo di fare qualche foto e di goderci un po’ lo spettacolo, poi riprendiamo la via per il campo base. Scendiamo diretti per il ghiaione che sovrasta le nostre tende, prima più ripido poi via via più facile e in 1h10’ circa siamo di nuovo al campo base; una discesa memorabile, con la sabbia che spesso ci arriva al polpaccio e ci permette di scendere velocissimi. Al campo base ci riposiamo un po’ prima di smontare tutto e dopo circa un’ora ci rimettiamo in cammino; in 40’ siamo al punto di partenza dove ci attende il fuoristrada per riportarci ad Arequipa. Lasciamo questi splendidi posti con la testa ancora inebriata e con la consapevolezza di poter arrivare ancora più in alto; echeggiano nella mente le parole del grandissimo Walter Bonatti che qui in Perù fece una spedizione alpinistica nel maggio del 1961 conclusasi con la prima salita del Rondoy Nord e che purtroppo 3 anni fa, il 13 settembre del 2011, ci ha lasciato: “Chi più alto sale, più lontano vede; chi più lontano vede, più a lungo sogna…”.