Trovare e provare emozioni è quello che ci fa vivere bene.
Un martedì qualsiasi si è trasformato in una giornata indimenticabile grazie alla bellezza di luoghi che non si immaginava esistessero. Viaggiando verso Norcia un paio di settimane fa Rob Quintavalle ci aveva indicato un sentiero che correva affianco al Fiume Nera e alla Statale Valnerina Era la vecchia linea ferroviaria Spoleto-Norcia, dismessa nel lontano 1968 e riconvertita a spettacolare ciclabile.
La curiosità ci è saltata addosso e sono bastate un paio di telefonate per trovare un facile accordo: bisognava assolutamente tornare da queste parti e percorrerla in bici. Dopo pochi giorni lo abbiamo fatto, partendo esattamente dall’inizio dell’itinerario, appena fuori Spoleto. Subito ci aspetta una lunga ma leggera salita (circa 9 km), un viaggio spettacolare attraversando boschi e ponti sospesi su impressionanti voragini, nel silenzio più assoluto e in una solitudine irreale. L’arrivo al valico porta al cospetto della inquietante lunga galleria completamente buia davanti al cui ingresso ci siamo fermati un pochino perplessi. Ma accese le frontali abbiamo respirato forte e ci siamo infilati dentro i suoi interminabili 2 km di lunghezza. Provare il buio vero, quello che ti fa tremare anche di freddo, non capita spesso e ti fa tornare a una dimensione sconosciuta. Poi giù lungo un percorso a elica che riserva la sorpresa di altre buie gallerie popolate da pipistrelli. Lo spettacolo che la natura ci ha riservato è poi continuato lungo le sponde del fiume Nera che di li a poco va a raccogliere le acque del Velino che precipitano dalla Cascata delle Marmore. La ciclabile va controcorrente e si incunea in uno stretto Canyon dalle pareti ricoperte di vegetazione e fa presagire la scoperta di altri panorami fantastici; andare avanti mette i brividi per quello che immagini ci possa essere dopo ogni curva. L’arrivo di un temporale ci ha fatto ritornare saggi e abbiamo optato per il dietrofront. Non siamo giunti alla meta rammaricandoci di questo ma è stato meglio così. Ora dobbiamo assolutamente tornare, magari in compagnia di altri amici avventurosi e completare il viaggio. A Roma ci siamo ritrovati nel traffico e nel rumore. Fine del sogno, almeno per oggi.