Il NESP ((Novel Erythropoiesis Stimulating Protein) è una “Nuova Proteina Stimolante la Eritropoiesi", cioè la formazione dei globuli rossi e rappresenta una nuova fonte di doping. Il farmaco, il cui principio attivo è la darbepoetina è stato introdotto in commercio (negli Usa con il nome di Aranesp) in competizione con l'eritropoietina. Dal punto di vista clinico è quindi usato per gli stessi scopi dell'EPO (pazienti dializzati, anemie conseguenti a tumore ecc.). Ha però un'azione nettamente superiore perché la sua durata maggiore consente somministrazioni più distanziate nel tempo e con dosaggi minori. Viene infatti somministrato ogni due o tre settimane e può essere meglio tollerato dai pazienti. Se questi aspetti sono decisamente positivi per l'impiego clinico del NESP, dal punto di vista sportivo si tratta di un passo indietro nella lotta al doping. Si deve poi ricordare che la Casa Farmaceutica produttrice ha declinato l’invito a inserire nella molecola un tracciante che ne rendesse facile il riconoscimento durante le procedure antidoping Il NESP non è però l'unica novità. Altri farmaci sono in fase di sperimentazione. Non è ancora chiaro se potranno essere utilizzati come sostanze dopanti. I più importanti sono l'RF 1010 (è un ormone che può attivare la formazione di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) e la GA-EPO (eritropoietina attivata geneticamente).
Manuela Ascoli Dottoressa in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche